The project consists of the management and maintenance of the Environmental Observatory of the Asinara National Park and of specific climate studies on the park area. The project includes: (i) the management and regular maintenance of the automated monitoring stations of the environmental and weather Asinara Island observatory: weather and climate, micrometeorology (surface fluxes), solar radiation fluxes, and air quality, and (ii) carrying out processing and analysis of all data relating to the weather-environmental Observatory. The study intends to characterize the territory of the Park from the climatological point of view and detect any possible anomalies between the Observatory's current data (since 2007) and environmental-weather data coming from measuring stations located in the area adjacent to the Park. Further objectives of the ASINARA project, carried out in collaboration with the National Park of the Asinara Island, are the following: (i) carry out a study on the environmental status and on the carbon balance of the island, cross-referencing data from the Observatory with other information deriving from the regional territory, (ii) conduct bio-monitoring campaigns, (iii) collect data aimed at assessing the environmental performance of the services currently provided by the Park and the subsequent identification of critical environmental points (hot spots). (Italiano) Il progetto consiste nella gestione e manutenzione dell'Osservatorio ambientale del Parco Nazionale dell'Asinara e nella realizzazione di specifici studi climatologici sull'area parco. Il progetto prevede (i) la gestione e manutenzione ordinaria delle stazioni automatiche che costituiscono l'Osservatorio meteo-ambientale dell'Isola dell'Asinara: una stazione meteorologica, una stazione micrometeorologica (flussi superficiali), una stazione di misura dei flussi radiometrici solari, e una stazione di misura della qualità dell'aria, e (ii) la realizzazione di elaborazioni e analisi di tutti i dati relativi all'Osservatorio meteo-ambientale. Lo studio intende caratterizzare il territorio del Parco dal punto di vista climatologico ed evidenziare eventuali anomalie tra i dati attuali dell'Osservatorio (a partire dal 2007) e quelli provenienti da altre stazioni dell'Area regionale limitrofa al Parco. Altri obiettivi del progetto, svolto di intesa con il Parco Nazionale dell'Isola dell'Asinara, sono: (i) realizzare uno studio sullo stato ambientale e sul bilancio del carbonio dell'Isola, incrociando i dati acquisiti con le altre informazioni derivanti dal territorio regionale, (ii) effettuare campagne di bio-monitoraggio, (iii) avviare una raccolta dati finalizzata alla valutazione delle performance ambientali dei servizi attualmente erogati dal Parco e alla successiva individuazione dei punti critici ambientali (hot spots).
Sustainable use of natural resources and ecosystem services
This pillar focuses on optimising efficiency in the use of natural resources and enhancing the resulting ecosystem services.
Focus themes:
- Monitoring and modelling of biometeorological and biogeochemical dynamics
- Analysis of the environmental implications of production processes and products (LCA)
- Development of strategies and models for the mitigation of climate change and the prevention and mitigation of the risk of fires in wooded areas and urban-rural interface areas
- Study of the landscape and focus areas at risk due to soil degradation and desertification processes
- Development of agricultural practices and early warning systems for food security
- The study of rural development tools and territorial planning aimed at enhancing natural capital, multi-functionality and socio-economic sustainability
- Analysis of the dynamics and potential of urban ecosystems.
Obiettivi: Costruire filiere di prodotti ittici sardi, sostenibili, competitivi commercialmente, ad elevata qualità salutistico/nutrizionale e salubri. L’asse portante del progetto si basa sullo sviluppo di una filiera sostenibile nella mangimistica per l’itticoltura regionale, attraverso la produzione di farine ad elevato valore nutrizionale ottenute da insetti allevati su sottoprodotti e scarti dell’industria agroalimentare. Queste farine permetteranno di diminuire la dipendenza dalle farine di pesce e altre fonti proteiche di origine vegetale, riducendo il peso sugli stock ittici selvatici e da quelle vegetali ottenute dalla soia (95% OGM) per creare una filiera sostenibile a livello regionale. Mangimi a base di farine d’insetti verranno sperimentati nell’allevamento di specie dell’acquacoltura sarda come: anguilla, ombrina e orata; ed alcune specie emergenti: riccio di mare e oloturia. Un secondo asse del progetto intende affrontare le criticità legate alla contaminazione dei prodotti ittici e del loro ambiente, da macro e microplastiche. Verranno messi a punto e testati materiale alternativi alle reti in plastica usate per l’allevamento e il confezionamento dei molluschi bivalvi e nuovi materiali ecosostenibili per il packaging del fresco e del trasformato. Inoltre, verranno sviluppati protocolli di lavorazione specifici per il controllo dei contaminanti lungo la filiera ittica. Un terzo asse si base sull’innovazione dei processi di produzione e trasformazione dei prodotti ittici, in particolare verranno innovati i processi di salagione e affumicatura. Il progetto attraverso l’aggregazione di imprese del settore mangimistico, di produzione e trasformazione e OdR intende sviluppare nuovi prodotti e processi innovativi per risolvere alcuni punti critici della filiera ittica; migliorare le caratteristiche qualitative e salutistiche, aumentare la shelf life dei prodotti ittici regionali, e la loro ecosostenibilità. Verranno, infine, messe in atto attività di formazione, animazione e trasferimento tecnologico, mediante la creazione di un Living Lab
The wine sector of Sardinia represents an important reality of the island's economy, as shown by the relevant company’s turnover figures and by the presence and recognition of Sardinian products in national and international showcases. Companies are increasingly engaged in the search for better production in terms of quantity and quality, both to meet market and consumer needs, increasingly oriented towards the purchase of eco-sustainable products, and in a perspective of containment production costs. Although the vine is a plant with limited water requirements, irrigation is increasingly used, in particular in areas characterized by low rainfall and high temperatures, where the evaporation of the soil and the transpiration of the vines frequently cause conditions of water scarcity, or in particularly light and skeleton-rich soils, where water is not retained and deep-drained. The GA-VINO project, funded by the Scientific Research, Technological Development and Innovation Program - Top-Down Cluster - of the Autonomous Region of Sardinia, intends to pursue the following general objectives: 1) Combining the possibilities offered by current (and future, or developing) measurement, communication, processing and data management technologies with advanced and innovative analysis and detection models in order to improve the management of production processes in the agricultural sector; 2) Providing companies with highly innovative, objective and easy-to-use tools that allow individual companies to know in detail the environmental conditions of their vineyard and to plan and manage the production sustainably. 3) Increasing competitiveness in highly remunerative markets and promote the innovation capacities of the companies involved, by improving the environmental performance of production processes and enhancing the environmental quality of products. (Italiano) Il settore vitivinicolo della Sardegna rappresenta una realtà importante dell’economia dell’isola, come dimostrato dai numeri relativi ai fatturati aziendali e dalle presenze e riconoscimenti dei prodotti sardi nelle vetrine nazionali e internazionali. Le imprese sono sempre più impegnate nella ricerca di una produzione migliore dal punto di vista quantitativo e qualitativo, sia per soddisfare le esigenze di mercato e dei consumatori, sempre più orientati all’acquisto di prodotti eco-sostenibili, sia in un’ottica di contenimento dei costi di produzione. Nonostante la vite sia una pianta con limitate esigenze di acqua, si ricorre sempre più frequentemente alla pratica dell’irrigazione, in particolare in zone caratterizzate da scarsa piovosità e da temperature elevate, in cui l’evaporazione del terreno e la traspirazione delle viti provocano frequentemente condizioni di scarsità idrica, oppure in terreni particolarmente leggeri e ricchi di scheletro in cui l’acqua non viene trattenuta e sgronda in profondità. Il progetto GA-VINO, finanziato dal Programma Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e innovazione – Cluster Top-Down – della Regione Autonoma della Sardegna, intende perseguire i seguenti obiettivi generali: 1) Coniugare le possibilità offerte dalle attuali (e future, o in via di sviluppo) tecnologie di misura, comunicazione, elaborazione, e gestione dati con avanzati e innovativi modelli di analisi e rilevazione al fine di migliorare la gestione dei processi di produzione nel settore agricolo; 2) Fornire alle imprese strumenti altamente innovativi, oggettivi e di facile consultazione, che consentano alle singole aziende di conoscere nel dettaglio le condizioni ambientali del proprio vigneto e di programmare e gestire in maniera razionale e ottimale il processo produttivo; 3) Incrementare la competitività nei mercati altamente remunerativi e promuovere le capacità di innovazione delle imprese coinvolte, mediante il miglioramento delle prestazioni ambientali dei processi produttivi e la valorizzazione della qualità ambientale dei prodotti.
The LIFE MAGIS project aims to support the launch and diffusion of the PEF (Product Environmental Footprint) method application in Italy and the recently introduced PEF-based Made Green in Italy Scheme. The main targets of the project are both producers (Italian companies that will apply the PEF method by participating in the national scheme) and consumers. According to the PEF method, LIFE MAGIS will support the development of both PEFCRs (i.e. Product Category Rules to perform PEF studies of specific types of products) not previously included in the EC Pilots of the PEF methodology, and PEF-compliant datasets. LIFE MAGIS will help the definition of PEFCRs at the EU level by elaborating and proposing rules at the national level that will be proposed to the European Commission as the basis to start developing PEFCRs in new product groups. So one of the main LIFE MAGIS objectives is to develop at least 6 new PEFCRs proposals at national level, related to product groups not previously considered by the EC PEF pilots. The following specific objectives will be also pursued: (i) to prove the effectiveness of the PEF method in promoting sustainable models of production and consumption; (ii) to encourage more well-informed and conscious choices by consumers and to ensure the transparency and comparability of environmental information; (iii) to strongly stimulate the continuous improvement of the product environmental performance, thanks to the requirements of the Made Green in Italy Scheme on continuous improvement; (iv) to develop and make available to interested companies at least 7 new PEF-compliant datasets related to the product groups involved in the project; (v) to create tools and approaches for including PEF in national schemes, easily replicable and transferable in other Member States.
Il progetto MED-foreste (Gestione degli ecosistemi forestali per la riduzione del rischio incendi boschivi) è un progetto di durata triennale inserito nel quadro del Programma di Cooperazione Italia Francia Marittimo Interreg Maritime 2014-2020 (PC IFM 2014-2020) nell’asse prioritario protezione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali e gestione dei rischi. Il Programma Interreg Marittimo 2014-2020 è finalizzato a favorire e sostenere la cooperazione tra 5 territori che si affacciano sul mediterraneo dei due Stati Membri (Francia e Italia): la Corsica, la Sardegna, la Liguria, le cinque province della costa Toscana (Massa-Carrara, Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto), ed i dipartimenti francesi delle Alpi-Marittime e del Var, situati nella Regione Provence-Alpes-Côte d'Azur (PACA). L’area interessata dal programma è fortemente esposta al rischio incendi ed in particolare i territori partner del progetto sono accomunati da forte presenza turistica in zone ad alta presenza di combustibile vegetale. Il generale l’abbandono delle attività agricole e silvo-pastorali ha fortemente aggravato la situazione, determinando un notevole incremento della superficie forestale ed un conseguente aumento del materiale combustibile. La riduzione inoltre delle aree agricole o comunque gestite dall’uomo all’interno delle aree forestate ha determinato una diminuzione delle aree di discontinuità e quindi una minore resistenza degli ecosistemi al passaggio del fuoco. Definire nuove azioni di prevenzione significa anche agire sulle cause degli incendi, attraverso una migliore gestione delle aree forestali e la riduzione della biomassa di combustibile vegetale, in modo da rendere le foreste meno infiammabili e più sicure. Orientare le scelte pubbliche in tale direzione sarà fondamentale, per cui l'obiettivo generale di MED-Foreste è esattamente quello di migliorare la capacità delle istituzioni pubbliche di prevenire e gestire il rischio incendi boschivi tramite interventi di prevenzione realizzati sulla vegetazione. Nello specifico il progetto prevede due tipologie di sperimentazione: 1) confronto transfrontaliero di strategie di riduzione del combustibile monitorandone l’impatto in un’ottica di sostenibilità socio-economica, ambientale, finanziaria; 2) Interventi di prevenzione basati su trattamenti del combustibile eseguiti in aree pilota da utilizzare come esempi dimostrativi da replicare in altre aree. I risultati della prima sperimentazione produrranno un manuale a supporto delle future scelte decisionali di prevenzione incendi, mentre i risultati della seconda saranno delle opere di prevenzione realizzate a beneficio della popolazione e dei territori interessati.
Fires are one of the main threats to the natural, cultural and economic heritage of the Mediterranean area. In the period 1980-2015, the average annual number of fires was almost 50,000, with an average burned area of approx. 450,000 ha/year. Fire statistics occurring in Mediterranean countries indicate very clearly that a relatively small number (about 2%) of large-scale fires, associated with extreme weather conditions, determines most of the area burned during the season (approx. 65%). This type of fire often overwhelms the ability to suppress and intervene in aerial and terrestrial vehicles and can expose many communities to risks both in urban-rural interface areas and in areas with a high tourist-recreational vocation (e.g. Coastal areas and National Parks). The MED-Star project, funded by the European Union under the Italy-France Maritime Cross-Border Cooperation Program, has the strategic objective of helping to strengthen the capacity of public institutions to prevent and manage the growing fire risk resulting from climate change, also through appropriate adaptation actions. Particular attention is paid to the criticalities that are found in areas of high anthropic presence (urban-rural interface areas, coastal areas with a high density of tourism) and areas of significant naturalistic interest (e.g. sites of the Natura 2000 network, Natural Parks, high value forest areas). In essence, MED-Star intends to contribute to the mitigation of fire risk in the cooperation area, promoting and enhancing both the coverage and the integration of joint public fire risk management systems, where such systems are absent or insufficient. The actions of MED-Star are carried out at different scales (locally, regionally and cross-border) and are aimed at significantly improving forecasting and fire prevention interventions, through the creation of joint action plans and appropriate land planning tools. (Italiano) Gli incendi sono una delle principali minacce al patrimonio naturale, culturale ed economico dell’area Mediterranea. Nel periodo 1980-2015, il numero medio annuo di incendi è stato pari a quasi 50.000, con una superficie bruciata di ca. 450.000 ha/anno. Un dato comune alle statistiche sugli incendi che si verificano nei Paesi Mediterranei è che un numero relativamente piccolo (ca. 2%) di incendi di ampie proporzioni, associati a condizioni meteorologiche estreme, determina la maggior parte della superficie bruciata durante la stagione (ca. 65%). Questa tipologia di incendi sovrasta spesso le capacità di soppressione e di intervento di mezzi aerei e terrestri, e può esporre al rischio molte comunità sia in aree di interfaccia urbano-rurale sia in aree ad alta vocazione turistico-ricreativa (es. aree costiere e parchi naturali). Il progetto MED-Star, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Francia Marittimo, ha l’obiettivo strategico di contribuire a rafforzare la capacità delle istituzioni pubbliche di prevenire e gestire il crescente rischio di incendio derivante dai cambiamenti climatici, anche mediante opportune azioni di adattamento. Un’attenzione particolare è rivolta alle criticità che si rilevano nelle aree a elevata presenza antropica (aree di interfaccia urbano-rurale, aree costiere ad alta densità turistica) e nelle aree di rilevante interesse naturalistico (es: siti della rete Natura 2000, Parchi Naturali, aree forestali di pregio). MED-Star intende, in sostanza, contribuire alla mitigazione del rischio incendio nell’area di cooperazione, promuovendo e potenziando sia la copertura sia l’integrazione dei sistemi pubblici congiunti di gestione del rischio incendi, laddove tali sistemi siano assenti o non sufficienti. Le azioni di MED-Star sono realizzate a scala sia locale sia regionale sia transfrontaliera, e sono orientate a una significativo miglioramento degli interventi di previsione e prevenzione degli incendi, attraverso la creazione di piani di azione congiunti e di opportuni strumenti per la pianificazione del territorio.
In Europe, every year, the area covered by fires reaches 550000 ha, 95% of which in countries The Mediterranean, with damage to property, livelihoods, and loss of life. Forest fires relate to vulnerability from hydrogeological risks, pollution, global warming, desertification and loss of biodiversity. Their control is, therefore, crucial. The objective is to develop a more effective strategy for managing fire risks and interventions shut down, for a resilient response system even at the level of civil society. The approach is to include the knowledge and skills ability of each partner to create a common action/reaction system. Harmonising policies and procedures, creating interoperability between the intervention teams, new instruments will be made compatible with the existing structures and units cross-border fire fighting intervention (AIB) to help the neighbouring region quickly and independently. Yes will test an AIB intervention unit within the Union Civil Protection Mechanism (EU decisions n. 1313/2013 and 762/2014), valuing past international fire drills (Sardinia 2008 and Prometheus). The aim is to strengthen synergies already present and create new ones. An extensive and organised network is one of the most effective countermeasures for deciding on interventions appropriate and involves an integrated approach between different actions (preventive, alert, operational preparation and shutdown and use of resources. The interventions will also concern the implementation of radio communications, the strengthening the operations of the emergency management staff, the introduction of innovative sharing tools knowledge, experimentation with flame front forecasting models), the organisation of cross-border training exercises. The project is correlated with the MEDSTAR strategy. (Italiano) In Europa, ogni anno, la superficie percorsa da incendi raggiunge i 550000 ha, 95% dei quali nei paesi mediterranei, con danni a proprietà, mezzi di sostentamento e perdita di vite. Gli incendi boschivi conocorrono alla vulnerabilità da rischi idrogeologici, all'inquinamento, al riscaldamento globale, alla desertificazione e alla perdita di biodiversità. Il loro controllo è quindi cruciale. L’obiettivo è sviluppare una strategia più efficace per la gestione del rischio incendi e degli interventi di spegnimento, per un sistema di risposta resiliente anche a livello di società civile. L’approccio è di include le conoscenze e le capacità di ogni partner, per creare un sistema di azione/reazione comune. Armonizzando le politiche e le procedure, creando l’interoperabilità tra le squadre d’intervento, si realizzeranno nuovi strumenti compatibili con le strutture esistenti e unità d’intervento antincendio (AIB) “tipo” transfrontaliero per aiutare rapidamente e autonomamente la regione vicina. Si sperimenterà un’unità d’intervento AIB nell’ambito del Meccanismo Unionale di Protezione Civile (decisioni UE n. 1313/2013 e 762/2014), valorizzando esercitazioni internazionali antincendio passate (Sardinia 2008 e Prometheus). Il fine è rafforzare sinergie già presenti e crearne di nuove. Una rete capillare e organizzata è una delle contromisure più efficaci per decidere gli interventi opportuni e comporta un approccio integrato tra azioni diverse (preventive, di allerta, di preparazione operativa e spegnimento) e impiego di risorse. Gli interventi riguarderanno anche l’implementazione delle radiocomunicazioni, il potenziamento dell’operatività degli addetti sulla gestione dell'emergenza, l'introduzione d’innovativi strumenti di condivisione delle conoscenze, la sperimentazione di modelli di previsione di propagazione del fronte di fiamma), l’organizzazione di esercitazioni transfrontaliere di formazione. Il progetto è correlato con lo strategico MEDSTAR.
Il progetto, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, si è proposto di individuare piante della macchia mediterranea come fonti per l'estrazione di fitocomplessi con applicazione nutraceutica. Lo studio ha permesso di caratterizzare dal punto di vista fisiologico e biochimico piante di Pistacia lentiscus L., Phillyrea latifolia L. and Cistus incanus L., specie tipiche della macchia mediterranea molto resistenti a stress abiotici, quali siccità ed elevate temperature. Uno dei principali risultati di questo studio è l’identificazione del miglior momento di raccolta delle foglie di queste specie vegetali per ottenere estratti arrichiti in polifenoli e con alta attività di scavenger verso i radicali liberi. Infine, lo studio preliminare dell’estratto ottenuto da C. incanus su cellule RAW 264.7 ha evidenziato una alta attività anti-infiammatoria di questo estratto, fornendo quindi supporto scientifico per il suo potenziale utilizzo in patologie di natura infiammatoria.
The general objective of the Programme is to contribute to achieving the first Millennium Development Goal, eradicate extreme poverty and hunger, by increasing agricultural production and improving the incomes of rural populations, thereby increasing food security and the promotion of local economic development. The specific objective of the Programme is to increase the income of rural people who live in the interventions regions, by expanding and diversifying the agricultural production, through the spread of modern farming practices such as micro-irrigation, but also through the improvement of technical and entrepreneurial skills of the farmers involved.
La realizzazione di questo opuscolo ha lo scopo di fornire informazioni dettagliate sulle specie vegetali da impiegare nella progettazione del verde urbano e sub-urbano per coadiuvare le scelte e le azioni delle amministrazioni pubbliche e private. In questa guida, il gruppo di ricerca dell’IBIMET-CNR di Bologna propone inoltre soluzioni concrete per la mitigazione ambientale nella zona industriale del Bargellino che prevedono un’oculata progettazione del verde e, al tempo stesso, il controllo della qualità dell’aria attraverso una rete di monitoraggio.
SOS4LIFE is a demonstration project that aims to contribute to the enforcement at municipal scale of European orientations about soil protection and urban regeneration, with particular reference to the Guidelines on best practices to reduce, mitigate and compensate soil sealing [SWD(2012) 101]. Tools, rules and actions promoted by this project are aimed to implement (in advance) the Community strategy “no net land take by 2050” according to the Roadmap to a resource efficient Europe [COM(2011) 571] as confirmed also by the 7th Environment Action Programme [1386/2013/EU]. The project intends to produce a viable framework on no net land take” suitable for the three municipalities involved in the project – Forlì, Carpi (MO) and San Lazzaro di Savena (BO) – and for others local authorities both in Italy and Europe, based on the following specific objectives: 1) Definition of urban regulations and implementation tools, applicable at municipal level, aimed to ensure the balance of no net land take in newly urbanized areas through a system based on the exchange between urbanized surfaces and de-sealing actions as a compensation; 2) Definition of rules and incentives to support the urban regeneration of existing settlements through actions that aim to the energy and seismic re-qualification; 3) Definition of procedures for the monitoring and evaluation of land take and its impacts on the ecosystem aimed to provide tools, methods, data to support policy-makers,favor technicians’ choices on territorial planning and improve the information transparency; 4) Definition of a methodology for the detection, evaluation and mapping of ecosystem services provided by urban and periurban soils, aimed at quantifying ecosystem services and planning actions for their growth and improvement; 5) Implementation of three de-sealing interventions in three urban areas that will be replaced with a green space to demonstrate both the technical and economical feasibility and transferability of the “framework on no net land take”; 6) Effective and large-scale promotion of knowledge and awareness about the social and economic consequences of the processes of land take addressed to public authorities, businesses, schools, and citizenship.
(Italiano) S2IGI - Sistema Satellitare Integrato Gestione Incendi Il fuoco rappresenta da sempre una componente naturale degli ecosistemi delle regioni temperate. Tuttavia, gli incendi boschivi causano ogni anno ingenti danni economici e ambientali, con immediate ricadute sui costi dei beni e delle materie prime distrutti. Ingenti costi vengono sostenuti per la gestione delle campagne antincendio e in particolare per l’esecuzione degli interventi di lotta attiva. Meno facilmente quantificabili sono i danni di tipo idrogeologico, ad esempio l’erosione del suolo, i danni alla funzionalità ecosistemica, con conseguente compromissione degli habitat, e i danni alle aree turistiche, con la riduzione del loro valore estetico. Gli incendi interessano sempre più frequentemente aree d’interfaccia urbano-rurale cioè zone fortemente antropizzate dove si ha una compenetrazione di abitazioni ed attività economiche in ambienti ricchi di vegetazione. In queste aree gli eventi sono particolarmente difficili da gestire ed i danni a persone e cose possono risultare ben più gravi rispetto alle aree forestali. Le proiezioni sugli scenari di cambiamento climatico prossimo futuro vedono concordemente non solo una estensione temporale dell’aridità estiva mediterranea con un aumento di frequenza e intensità delle onde di calore, ma anche una riduzione sulle aree alpine delle precipitazioni invernali, durante cioè la locale stagione degli incendi. Se si considera inoltre che, per dinamiche socio-economiche, si va incontro un progressivo abbandono delle campagne e conseguente aumento del carico vegetazionale e della sua contiguità spaziale si può ipotizzare un aggravamento delle problematiche relative agli incendi su scala continentale. L’obiettivo generale del progetto S2IGI è quello di contribuire alla riduzione dei danni arrecati dagli incendi boschivi all’ambiente e alle attività economiche attraverso lo sviluppo di un sistema software utile alla pianificazione degli interventi tattico-strategici finalizzati sia alla prevenzione e gestione degli incendi boschivi, sia al recupero post-incendio. Il sistema software integrerà innovative tecniche di elaborazione dati ad elevata risoluzione spaziale e temporale forniti da nuove tecnologie satellitari, previsioni elaborate da modelli meteorologici e simulazioni della propagazione degli incendi boschivi. Nel sistema software saranno integrati diversi applicativi le cui procedure di input-output saranno gestite mediante un’interfaccia con funzionalità web-gis che sarà inoltre capace di elaborare e visualizzare numerosi strati informativi quali: incendi in atto in base ai dati di satelliti geostazionari; simulazione in tempo reale della propagazione del fronte del fuoco; pericolosità di incendio a scala giornaliera in base alle condizioni meteo e della vegetazione; probabilità e intensità di incendio per diversi scenari meteorologici; valore economico di beni ed esposti in aree di interfaccia urbano-rurale; carico di combustibile e stato vegetazionale; previsioni meteo a scala di dettaglio; osservazioni meteorologiche e dati relativi ai mezzi e operatori in campo; monitoraggi dell’incendio realizzati mediante l’utilizzo di droni. Il sistema software potrà essere utilizzato anche off-line per simulare condizioni di pericolosità di incendio e pertanto potrà essere inserito all’interno di attività di formazione e addestramento del personale istituzionalmente demandato all’intervento in caso di emergenze ambientali (protezione civile, VV.FF., volontari, forze dell’ordine). L’utilizzo del sistema software consentirà ad agenzie pubbliche e imprese private l’individuazione precoce degli incendi in atto e la previsione a breve termine dell’evoluzione del fronte dell’incendio che, unitamente al monitoraggio in tempo reale delle fiamme garantito dall’uso dei dati satellitari, favorirà una più razionale distribuzione sul territorio delle risorse per l’esecuzione degli interventi tattici di contrasto agli incendi in atto; inoltre, l’ampio set di strumenti previsionali implementato nel sistema consentirà sia una migliore pianificazione degli interventi di prevenzione strategica sia una migliore stima della severità degli incendi e dei danni nelle aree percorse dal fuoco. I contenuti del progetto ricadono nella traiettoria tecnologica dell’aerospazio della Smart Specialization Technology della regione Sardegna e in particolare nella priorità tematica “Realizzazione di un polo regionale avente valenza nazionale per il monitoraggio dell’ambiente, del territorio e dello spazio” allo scopo di garantire la sicurezza dei cittadini contro i pericoli legati al rischio idrogeologico e agli incendi boschivi. L’implementazione del progetto S2IGI favorirà inoltre il rafforzamento della capacità innovativa del comparto industriale sardo legato al settore aerospaziale, tramite la valorizzazione del know-how sviluppato finora dai partner proponenti nei settori del monitoraggio dell’ambiente e della gestione del rischio da incendi boschivi.
SheepToShip LIFE would like to contribute in a practical way to EU objectives regarding the fight against climate change, serving as an initiative aimed at reducing emissions of greenhouse gases (GHG) from the dairy supply chain and sheep farming sectors in Sardinia. In particular, the main objective of the project is to reduce of 20% in 10 years the GHG emissions (N2O, CH4 and CO2) from the Sardinian livestock sector and sheep industry, with an annual rate of reduction equal to about 3.5 kt CO2-eq year-1. The immediate objectives of SheepToShip LIFE are: 1) encouraging environmental improvements of production systems in the sheep sector and demonstrate the environmental, economic and social benefits deriving from eco-innovation in the dairy supply chain and sheep farming sector; 2) promoting the implementation of environmental policies and rural development guided by the Life Cycle Thinking, and aimed at enhancing the environmental quality of local sheep milk and cheese supply chains; 3) increasing the level of knowledge and awareness of the stakeholders and the general public on the environmental sustainability of products made from sheep milk and their role in relation to the mitigation of climate change. Therefore, SheepToShip LIFE is addressed to three main types of target groups that play an essential role in achieving the objectives and the propagation of the transforming power of the project: i) livestock farms and dairy industries based on sheep milk products; ii) public authorities of technical assistance and technical advisors of dairy industries based on sheep milk products; iii) European, national and local policy makers involved in Environment/Climate and Rural Development issues. http://www.sheeptoship.eu https://www.facebook.com/SheepToShip/
Recentemente è cresciuta molto l’attenzione da parte dei vari governi Europei di rendere le città resilienti, sane e sostenibili. Questo è dovuto alla sempre più consolidata degli effetti che un ambiente urbano ha sulla popolazione (inquinamento, isola di calore, rumore, ecc…) e all’importanza che le aree urbane hanno negli studi dei cambiamenti climatici. Nel 2008 è nato il patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia , presentato dal Commissario Miguel Arias Cañete come "la più vasta iniziativa urbana su clima ed energia al mondo". Il Patto dei Sindaci per il clima e l’energia vede coinvolte migliaia di autorità locali e regionali impegnate su base volontaria a raggiungere sul proprio territorio gli obiettivi UE per l’energia e il clima. Con il loro impegno, i nuovi firmatari mirano a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2030 e ad adottare un approccio integrato per affrontare la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. La mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici è una nuova azione che molti enti locali hanno preso in considerazione anche in Italia. Viene utilizzato il concetto di “servizi ecosistemici” attuando le così dette “Nature Based Solutions (NBS)”. Tra le varie soluzioni, le infrastrutture verdi sono state indentificate essere appartenenti alle “best practices” al fine di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici ma non solo .